Caffè e pressione: che relazione c'è?
Caffè e pressione: a dispetto dell'opinione comune, per la scienza l'assunzione moderata della bevanda non impatta in modo significativo sulla salute.

- È opinione diffusa che il caffè sia causa dell'aumento della pressione arteriosa. In realtà, per la scienza non vi è una correlazione evidente tra caffè e pressione.
- La pressione arteriosa è considerata ottimale quando inferiore ai 120 mmHg per la sistolica e agli 80mmHg per la diastolica.
- Tra le cause dell'ipertensione figurano l'età, la familiarità e lo stile di vita.
- Il caffè, per gli esperti, non è un nemico del cuore e della pressione. Il merito è (anche) di un particolare polifenolo: l'acido clorogenico.
- Se l'assunzione di caffè non è associata al rischio di ipertensione, i nutrizionisti raccomandano comunque di non eccedere con le dosi. L'apporto di caffeina per un adulto sano non dovrebbe infatti mai superare i 400 mg/die.
Il valzer dei numeri
Nella vita ci sono cose che fanno girare le testa metaforicamente parlando e altre che, invece, la fanno girare per davvero. È il caso, per esempio, degli sbalzi di pressione. C'è chi ha costantemente valori nella norma e chi, di contro, tende ad averli piuttosto alti o bassi. Da cosa dipenda questa variabilità è difficile dirlo. Solo il medico può andare a fondo della questione, valutando caso per caso.
Per un certo tempo, e in parte è ancora oggi così, è finito sotto i riflettori il caffè. O, meglio, la caffeina, nota appunto per far aumentare rapidamente la pressione. Come stanno le cose: c'è effettivamente un rapporto tra pressione alta e caffè? La scienza ha fatto il punto, evidenziando un aspetto sorprendente nell'interazione tra caffè e pressione.
Al cuor non si comanda
Prima di entrare nel dettaglio del rapporto tra caffè e pressione è bene fare un'introduzione. La pressione è una questione... di cuore e non è un modo di dire. Questo organo è, infatti, il motore del nostro corpo. Porta il sangue a cellule, tessuti e organi, nutrendoli con l'ossigeno ricevuto dai polmoni e spazzando via l'anidride carbonica presente.
La quantità di sangue pompata dal cuore e la resistenza delle arterie al suo flusso determina i valori della cosiddetta pressione arteriosa. Essa si misura in millimetri di mercurio (mmHg) e tiene conto di due parametri:
- la pressione massima o sistolica nella fase di contrazione del cuore;
- quella minima o diastolica nel momento di rilassamento del muscolo cardiaco.
La pressione arteriosa è considerata ottimale quando inferiore ai 120 mmHg per la sistolica e agli 80 mmHg per la diastolica¹. Se i valori sono costantemente sotto la media si parla di pressione basta. In caso contrario, fa capolino la ben nota ipertensione arteriosa.

Caffè e pressione alta: la scienza dice che...
L'ipertensione non è una malattia, bensì un fattore di rischio. Essa, infatti, aumenta le probabilità di contrarre malattie cardiovascolari. I motivi che concorrono a determinarla sono diversi. Tra questi:
- familiarità;
- età avanzata;
- diabete;
- sovrappeso e obesità;
- stile di vita errato (fumo, alcool, stress e sedentarietà).
Anche l'assunzione di caffè è stata considerata per molto tempo un'abitudine da evitare per colpa della caffeina contenuta. E questo pregiudizio resiste ancora. Gli esperti, però, sono arrivati a un'altra conclusione: a oggi non vi è una correlazione evidente tra caffè e pressione.
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Il "paradosso" del caffè
A portare chiarezza sul rapporto tra caffè e pressione è uno studio che fa sintesi di tutte le principali evidenze scientifiche a oggi note². Si sottolinea come la caffeina, nel breve termine, possa far aumentare in maniera modesta, ma significativa, i livelli di pressione sanguigna nei soggetti che non consumano abitualmente caffè. Tuttavia, già dopo una settimana, un consumo regolare di questa bevanda consente all'organismo di sviluppare una forma di tolleranza che pone al riparo dal rischio di insorgenza dell'ipertensione.
A smorzare l'effetto sulla pressione arteriosa, anche in soggetti già ipertesi, sarebbe un particolare polifenolo contenuto nel caffè: l'acido clorogenico. Questo composto eserciterebbe un effetto antiossidante e antinfiammatorio che andrebbe a ridurre la pressione sanguigna e a minimizzare il rischio di malattie cardiovascolari. Per questo curioso rapporto tra caffè e pressione arteriosa, alcuni studiosi hanno parlato di paradosso.

Quanti caffè al giorno?
Se l'assunzione di caffè non è associata al rischio di ipertensione, i nutrizionisti raccomandano, però, di non eccedere con le dosi. D'altra parte, come abbiamo già evidenziato più volte, la caffeina (è lei la discriminante) non è contenuta solo nel caffè. Fa capolino in altre bevande, alimenti e integratori. In questo senso, l'apporto quotidiano di caffeina per un adulto sano non dovrebbe mai superare i 400 mg³. Su questo concordano le principali linee guida internazionali. Ciò significa tenere conto, nel computo, di tutte le possibili fonti di caffeina a cui si ricorre nell'arco della giornata. Restringendo il campo al solo caffè, un dosaggio simile corrisponde al consumo di 3-5 tazzine, senza ulteriori fonti di caffeina. Ogni situazione, però, è a sé stante e ognuno ha un proprio stile di vita. Ecco perché, in caso di pressione alta diagnosticata, è consigliabile fare riferimento al proprio medico per sapere come comportarsi. D'altronde, al cuor non si comanda. E al caffè neppure: perché, dunque, precludersi questo piacere, se non ve ne sono motivi giustificati?
NOTE
1Per la classificazione, cfr. SIIA - Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa
2Per approfondire: Coffee, Caffeine, and Health
3La valutazione del rischio spiegata dall’EFSA: la caffeina