Tazzina di caffè: l'unità di misura per il piacere perfetto
L'equilibrio identitario del caffè passa anche dall'oggetto che lo accoglie. Quello, almeno, per antonomasia: la tazzina di caffè.

- La tazzina di caffè ha una lunga storia dalle marcate venature artistiche: a cominciare, pare, dal nome (che non è il diminutivo di tazza).
- La tazzina è anche un'unità di misura e un riferimento circa modalità di consumo e quantità di caffè consigliate.
- Uno sguardo ai materiali: meglio porcellana, ceramica, vetro o carta? Resistenza, solidità, conducibilità termica, salubrità: i fattori in gioco.
- Uno studio rivela come il calore della tazzina possa influenzare l'esperienza multisensoriale del consumo di caffè del consumatore.
- Esiste la forma ideale della tazzina da caffè? Più la bevanda si allunga, più, secondo gli esperti, lo deve fare anche il contenitore.
Contenitore e contenuto
È questione di contenitore e contenuto. Un tema centrale per la psicoanalisi. Eppure il dualismo c'entra, eccome. Perché l'equilibrio identitario del caffè passa anche dall'oggetto che lo accoglie. Quello, almeno, per antonomasia: la tazzina di caffè. Fari puntati, dunque, su questo piccolo recipiente dalla bocca rotonda e dal manico laterale. Il contenitore che, per metonimia, è finito anche per indicare la quantità di alimenti liquidi in esso contenuti. Forme diverse e differenti materiali. Facciamo un viaggio alle origini delle tazzine da caffè per scoprire perché, sì, sono l'unità di misura per il piacere perfetto.

Un oggetto davvero artistico
La tazzina di caffè ha una lunga storia. Parlando del termine tazza, l'etimologia rimanderebbe all'arabo ṭāsa. Era una sorta di vasetto o, meglio, un piccolo bicchiere usato per servire bevande.
Come spesso accade, l'esattezza storiografica si contamina con leggende e credenze popolari, a cominciare dalla diffusione in Europa dell'antenata della moderna tazzina. Da più parti si fa riferimento al XV secolo. È, però, nel '700 che iniziano a prendere forma le tazzine da caffè così come le conosciamo oggi. Il merito è anche del ceramista inglese Josiah Wedgwood. Con la sua meticolosa e rivoluzionaria opera sul vasellame, contribuisce a proiettare la ceramica in ambito domestico su scala mondiale.
Già ma perché si chiama tazzina? C'è chi pensa che sia il diminutivo di tazza. In realtà, il nome sembra rimandare al pittore italiano Luigi Tazzini, divenuto a fine '800 direttore artistico della neonata Società Ceramica Richard-Ginori.
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Il peso della (giusta) quantità in una tazzina di caffè
Parlare di tazzina da caffè vuole dire anche far riferimento, come anticipato, all'unità di misura. Come avviene con i bicchieri, per l'acqua, o con i cucchiai per farina e zucchero. Da questo punto di vista, ragionare in termini di tazzine si lega strettamente alle modalità di consumo e alle quantità. Un consumo di 3-5 tazzine di caffè al giorno¹ è ritenuto compatibile con la salute per la maggior parte degli adulti sani. Ad affermarlo sono le Linee guida per una sana alimentazione. Ciò, si precisa, in assenza di altre fonti di caffeina, il cui apporto giornaliero, per i nutrizionisti, non dovrebbe superare i 400 mg.
Come ribadiscono gli esperti, il caffè non fa male e può essere consumato a tutte le età. L'importante è non eccedere con le quantità. Parola d'ordine: moderazione.
In questo senso, la tazzina di caffè offre un assist a un "consumo consapevole": un piccolo piacere da ripetere a più riprese. Per rispettare le raccomandazioni di consumo, ma anche per puntellare la propria giornata di piccoli regali.
Porcellana, ceramica, vetro o carta?
Parlando di tazzina di caffè, c'è da affrontare una questione...materiale. Meglio le tazzine in porcellana e in ceramica o in vetro? Al di là dei gusti personali, le prime sono preferibili. Questo perché la ceramica:
- ha bassa conducibilità termica che consente di mantenere caldo il caffè esaltandone l'aroma;
- non assorbe e non trattiene microbi né odori;
- è robusta e resistente all'usura.
Ciò spiega la loro notevole diffusione, tanto in ambito bar quanto nelle nostre case. A differenza della porcellana o della ceramica, la tazzina di caffè in vetro regala in più la possibilità di trasparenza. Si può cioè osservare il caffè, appagando, dunque, anche la vista. È, tuttavia, meno performante a livello di salvaguardia del calore della bevanda. E la superficie tende a scaldarsi più rapidamente. Discorso che si accentua per le soluzioni in carta. Queste ultime, inoltre, come evidenziato da uno studio², tendono a rilasciare microplastiche e altre sostanze nocive quando esposte all'acqua calda. Ciò causa del deterioramento della pellicola idrofobica che li riveste internamente composta principalmente da plastica e talora da copolimeri.
L'importanza di colore e superficie
Il caffè non è solo una bevanda: è un vero e proprio viaggio multisensoriale. Una conferma, da questo punto di vista, si ha incrociando i dati di varie indagini condotte negli anni sul tema.
Come noto, la tazzina da caffè "tradizionale" è in ceramica bianca, che consente un constrasto seducente con il nero del caffè. In effetti, il colore ha la sua rilevanza. E, come emerge da uno studio³, può influenzare l'esperienza multisensoriale del consumatore. In particolare, agendo sul grado d'intensità/dolcezza percepito.
Anche superficie e forma della tazzina di caffè concorrono a disegnare l'esperienza di degustazione. Lo sostiene un esperimento internazionale⁴ condotto su una platea di circa 200 assaggiatori, tra semplici appassionati e assaggiatori professionisti. È stato offerto del caffè prima servito in tazzine di porcellana lisce, poi in tazzine con una trama floreale che causava alle labbra una sensazione di ruvidità. Il risultato?
Il caffè era il medesimo ma veniva percepito più acido nelle tazzine "ruvide" e più dolce in quelle lisce.
Esiste la forma ideale della tazzina da caffè?
Per i coffee lovers, la tazzina da caffè ideale per la Moka è quella tradizionale, con un diametro ristretto. Questo perché migliora l'immediata percezione dell'aroma. Bevanda che vai (anzi, che fai), forma che trovi.
Per esempio, la tazzina di caffè espresso vuole una forma tronco/conica per preservare la consistenza della crema. Di contro, il cappuccino richiede un contenitore che si allarga verso l'alto per dare alla spuma lo spazio necessario a inglobare aria.
In generale, come sottolineano gli esperti, più si allunga la bevanda, più lo dovrà fare anche il contenitore, assumendo la cosiddetta forma "a tulipano".
Ciò consente di custodire più a lungo il calore.
NOTE
1Quanto contiene una tazzina di caffè? Generalmente, come porzioni standard e misure di riferimento, si parla di 30-35 ml per 1 tazzina di espresso tipo bar. Si sale a 50 ml per tazzine da caffè tipo Moka.
2Microplastics and other harmful substances released from disposable paper cups into hot water
3Does the colour of the mug influence the taste of the coffee?
4Assessing the influence of the coffee cup on the multisensory tasting experience
